mercoledì 19 dicembre 2012


Disponibile da quest'oggi in E-Shop su www.lindro.it il mio primo E-Book
Da Thaksin a Yingluck: la saga dei Shinawatra
Il primo saggio pubblicato in Italia dedicato alla scena politica thailandese ed al ruolo svoltovi dalla Famiglia Shinawatra


http://shop.lindro.it/index.php/da-thaksin-a-yingluck-la-saga-dei-shinawatra.html

venerdì 30 novembre 2012

Proteste e violenze in Myanmar


Un’assoluta novità per la scena birmana: violente proteste nei pressi di alcune miniere di rame a causa dell’inquinamento ambientale e per la vera e propria deportazione di interi paesi e villaggi per far posto ad una attività estrattiva con forte impatto territoriale ed ambientale. Tutto ciò sarebbe stato inimmaginabile ai tempi della Giunta militare birmana, una delle più violente ed oppressive al Mondo, quando qualsiasi rivolta veniva spenta con la violenza pura. Più di 50 persone son comunque rimaste ferite negli ultimi due giorni nel corso di un’operazione di Polizia tesa a sedare le proteste nei pressi delle cave di rame di Latpadantaung, vicino alla città di Monywa, 827 chilometri a Nord Ovest della Capitale Yangon. Più di duecento manifestanti, compresi cinquanta monaci buddhisti, son rimasti accampati nei pressi della miniera di rame, il Governo ha posto loro un ultimatum perché abbandonino la miniera. I dimostranti affermano che la miniera, una joint venture tra la Economic Holding Ltd di proprietà militare birmana e la Wanbao Co Yang TzeCopper Ltd cinese, hanno proceduto a confische illegali nei villaggi nel territorio nelle immediate vicinanze ed hanno inquinato tutto l’Ambiente circostante. Il Capo dell’opposizione e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi si è immediatamente proclamata disponibile ad essere mediatrice tra le parti, in modo da evitare ulteriori ferite alla popolazione locale ed alla Nazione tutta. Le cifre della protesta sono ancora da definire.

lunedì 22 ottobre 2012

THAILANDIA E LA LESA MAESTÀ

Continua il mio operato di aggiornamento sul Sud Est Asia. Su www.lindro.it il mio articolo:



Ora si discute di libertà di idee e non solo di difendere il Re

THAILANDIA E LA LESA MAESTÀ

Troppe carcerazioni facili, morti in cella e il sospetto che si tratti di un’arma politica puntata contro le opposizioni per farle tacere




In Thailandia, si torna a discutere animosamente del reato di lesa maestà. La Corte Costituzionale, sull’onda delle proteste e dei dibattiti televisivi, vuole tornare a verificare gli spazi d’azione giuridica e legiferante in materia ma è altrettanto chiaro che nulla di tutto ciò sarà sufficiente per fermare il fronte di coloro che protestano a favore di una abrogazione totale del reato di lesa maestà. Oggetto di discussione, il vituperato articolo 112 del codice penale, che proibisce ogni azione o parola che “diffama, insulta o minaccia il Re, la Regina, gli eredi al trono o il reggente”. La pena varia da tre a quindici anni, i quali vanno moltiplicati per ogni atto di “lesa maestà”. Il quadro s’è parecchio esacerbato dopo la morte del cosiddetto “zio sms”, Ampon Tangnoppakul, ammalato di cancro, morto a 61 anni lo scorso maggio 2012, dopo essere stato condannato nel novembre 2011 a venti anni di carcere per quattro sms ritenuti dal Tribunale lesivi della dignità del Re ma soprattutto della Regina a proposito della quale si trattava nei messaggi del cellulare di “zio sms”. Ampon Tangnoppakul è morto nell’ospedale giudiziario ed il caso ha nuovamente dato la stura ad una serie di polemiche infinite sul tema della lesa maestà. Come se non bastasse, la Thailandia recentemente s’è data codici comportamentali ancora più restrittivi, concedendo alle forze di Polizia ancor più poteri nelle indagini informatiche alla spietata ricerca di testi e messaggi che possano ledere la lesa maestà.

http://www.lindro.it/Thailandia-e-la-lesa-maesta,11127#.UIV43W90ZCh

giovedì 30 agosto 2012

Il mio dodicesimo articolo nell'ambito della cooperazione professionale con www.lindro.it
 
La Compagnia sudcoreana deve un miliardo di danni ai rivali statunitensi
 
Samsun VS Apple, è guerra "mondiale"
 
I legali studiano una risposta da esportare a livello internazionale. Il caso verrà "esportato" in nove Nazioni contemporaneamente
 
 
 
 
Apple contro Samsung: il primo round va alla Apple. Tutto finito? Nient’affatto. Non è sicuro che la questione si chiuda in questo modo. Una corte federale di San Jose, California, non molto distante dal quartier generale della Apple, ha stabilito che la Samsung ha violato alcuni brevetti in relazione a numerose specifiche tecniche ed in termini di design per l’iPhone e l’iPad, il che ha portato alla vittoria della Apple su Samsung che dovrebbe ora dare un corrispettivo di un miliardo di dollari alla Apple per danni d’immagine. Il colpo per la Samsung certo è notevole ma nient’affatto letale: la Samsung lo scorso anno ha guadagnato 18 miliardi di dollari, così come gli esperti del settore sanno che sono stati finora capitalizzati –e sono ben custoditi- almeno altri 21 miliardi. E poi, Samsung è ormai regina incontrastata nel settore degli smartphones e nelle tv. All’atto della lettura della sentenza della Corte federale di San Jose, la Samsung ha rabbiosamente affermato che non la si può considerare una vittoria della Apple, quanto piuttosto una sonora sconfitta per tutti i consumatori statunitensi. In ogni caso, non si tratta certo dell’atto finale in questa grande guerra tecnologica mondiale, dove la Apple sembrerebbe aver vinto solo una battaglia. E infatti la Samsung ora intende portare la questione in giro per il Mondo e di Corte in Corte, di tribunale in tribunale. Ora le battaglie continuano, i brevetti sono sotto la lente di ingrandimento in ben nove Nazioni diverse.
 

venerdì 24 agosto 2012

Il mio undicesimo articolo nell'ambito della collaborazione professionale con l'appzine www.lindro.it



http://www.lindro.it/ASEAN-alla-ricerca-dell-armonia,10011#.UDZKIUyJ53U.facebook

Dopo il summit del 14 Agosto a Bangkok
ASEAN alla ricerca dell’armonia
Vietnam e Thailandia saranno capofila contro lo strapotere di Pechino

Le più recenti dispute territoriali che coinvolgono svariate Nazioni dell’area sud est asiatica ed estremo orientale sono oggetto delle discussioni ormai animate in ambito ASEAN (Association of South-East Asian Nations). Oggi l’ASEAN rappresenta un mercato che racchiude circa 420 milioni di persone ed un PIL di 500 miliardi di dollari USA complessivi e si avvia ad essere l’organizzazione di riferimento di tutta l’area sud est asiatica. Negli incontri di Bangkok è stato espressamente chiesto di superare tali contrasti procedendo ad una armonizzazione più rapida dell’area, perché nei contrasti –in clima di crisi globale- chi ne trae vantaggio sono i competitors mondiali. La Thailandia vuole porsi, insieme al Vietnam, nel fronte delle Nazioni che spingono per una maggiore cooperazione reciproca, superando gli opposti estremismi militari e diplomatici. La Thailandia è così disposta a perdere alcuni primati, come quello della commercializzazione di riso all’estero a vantaggio di migliori condizioni di vita dei propri coltivatori. Il Vietnam vuole approfondire il dialogo con la Thailandia e proporsi tra le Nazioni capofila in ambito ASEAN. In questo gioco di vantaggi e svantaggi, ognuno dei 10 Paesi Membri ASEAN ha guadagnarci, soprattutto acquisendo un potere che consente di dialogare meglio con Cina, Giappone, Stati Uniti e India. Con la Cina, l’ASEAN può stabilire un solido asse Nord-Sud ed attraverso il Giappone e l’India può contribuire all’irrobustimento dell’asse Est-Ovest.

mercoledì 22 agosto 2012

Il mio decimo articolo nell'ambito della cooperazione professionale con l'appzine www.lindro.it

http://www.lindro.it/Obesita-diffusa-in-Thailandia,9987


Giovanissimi sempre più a rischio sovrappeso. Alcol e fumo sono killer letali

Ingrassa la Thailandia ’occidentale’

Junkfood e bevande alcoliche tra le principali cause di morte prematura. Gli studi medici ed epidemiologici puntano il dito contro modelli culturali occidentali

In Thailandia uno studio epidemiologico strutturato realizzato dal Centro di Ricerca e Sviluppo dell’Istituto Meridionale di Salute viene condotto ogni cinque anni da un team medico e di ricercatori dell’Istituto Internazionale Politiche di Programmazione in Ambito Sanitario. Anche questa volta si sono trovati indicatori utili per stimare le ’nuove patologie’, compreso il problema del peso corporeo, inedito per la popolazione thailandese. A sostenere l’Istituto nei risultati della sua ricerca è giunta anche la Fondazione per la Promozione della Salute in Thailandia e l’Ufficio Nazionale per la Salute Pubblica. L’ultimo studio sul tema è datato 2009 e riporta che su 430.583 deceduti, circa 50.000 sono morti a causa di malattie croniche causate dal consumo di alcool e da fumo. Altri 35.000 casi sono ascrivibili a malattie del sistema cardio-vascolare.

Lo studio ha appurato che il consumo di alcool è la causa principale nei casi di decessi prematuri nella popolazione maschile, seguito dal fumo, la pressione sanguigna alta, dai viaggi alla guida delle moto senza casco e infine dal colesterolo alto. Nella popolazione femminile, invece, la prima causa di mortalità è da imputarsi all’obesità, e poi, nell’ordine, pressione alta, sesso non protetto, alti livelli di colesterolo e fumo. Nello studio citato, i si afferma anche che gli incidenti stradali, le morti dovute a violenze e le infezioni da HIV sono le principali cause di decesso prematuri nella popolazione maschile thailandese tra i 15 ed i 29 anni mentre le loro coetanee devono temere in primis il sesso non protetto e l’infezione HIV e soltanto dopo gli incidenti stradali e l’eventualità di un suicidio.

mercoledì 15 agosto 2012

Il mio nono articolo nell'ambito della collaborazione professionale con l'appzine www.lindro.it

http://www.lindro.it/Aung-San-Suu-Kyi-viene-criticata,9959#.UCqqBz3N89N


- Aung San Suu Kyi al centro delle critiche

- Le minoranze perseguitate –attraverso le proprie rappresentanze all’estero- chiedono ad Aung San Suu Kyi di denunciare più apertamente e con minori remore tutte le violenze subite in Patria a causa della Giunta militare birmana.


Dopo la liberazione di Aung San Suu Kyi molte cose in atto in Myanmar e che prima si conoscevano poco, ora vengono sempre più alla luce. Soprattutto si tratta di violenze perpetrate contro le minoranze interne come i popoli Kachin, Karen e Rohingya, oltre che contro la minoranza islamica. Nel suo tour internazionale subito dopo la liberazione della sua lunga prigionia, Aung San Suu Kyi finalmente ha potuto ritirare il Premio Nobel per la Pace assegnatole nel 1991, ha incontrato molti esponenti delle democrazie occidentali, persino qualche star dello spettacolo come Bono Vox. E’ stata in Thailandia, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, ha parlato al Parlamento inglese. Ora però viene anche additata da una parte dei suoi connazionali per non aver dedicato alcuno spazio alle violenze inflitte alle minoranze in Myanmar da parte della giunta militare che le usurpò il Potere nel 1990 attraverso un vero e proprio colpo di stato. Difficile stabilire al momento quanto di tutto ciò sia effetto delle pressioni attuate dai vertici militari birmani nei confronti di Aung San Suu Kyi e quanto sia invece deliberata scelta d’azione più discreta da parte del Premio Nobel birmano, magari frutto di mediazione tra le due parti. Questo lo potremo scoprire solo nei prossimi tempi. Al momento, vanno via via aumentando le scene di protesta da parte delle minoranze perseguitate in ogni luogo dove Aung San Suu Kyi vada in visita, perché tutto il Mondo ora sappia quel che realmente sta accadendo in Myanmar