- Le minoranze perseguitate –attraverso le proprie rappresentanze all’estero- chiedono ad Aung San Suu Kyi di denunciare più apertamente e con minori remore tutte le violenze subite in Patria a causa della Giunta militare birmana.
mercoledì 15 agosto 2012
Il mio nono articolo nell'ambito della collaborazione professionale con l'appzine www.lindro.it
http://www.lindro.it/Aung-San-Suu-Kyi-viene-criticata,9959#.UCqqBz3N89N
- Aung San Suu Kyi al centro delle critiche
- Le minoranze perseguitate –attraverso le proprie rappresentanze all’estero- chiedono ad Aung San Suu Kyi di denunciare più apertamente e con minori remore tutte le violenze subite in Patria a causa della Giunta militare birmana.
Dopo la
liberazione di Aung San Suu Kyi molte cose in atto in Myanmar e che prima si
conoscevano poco, ora vengono sempre più alla luce. Soprattutto si tratta di
violenze perpetrate contro le minoranze interne come i popoli Kachin, Karen e Rohingya,
oltre che contro la minoranza islamica. Nel suo tour internazionale subito dopo
la liberazione della sua lunga prigionia, Aung San Suu Kyi finalmente ha potuto
ritirare il Premio Nobel per la Pace assegnatole nel 1991, ha incontrato molti
esponenti delle democrazie occidentali, persino qualche star dello spettacolo
come Bono Vox. E’ stata in Thailandia, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, ha
parlato al Parlamento inglese. Ora però viene anche additata da una parte dei
suoi connazionali per non aver dedicato alcuno spazio alle violenze inflitte
alle minoranze in Myanmar da parte della giunta militare che le usurpò il
Potere nel 1990 attraverso un vero e proprio colpo di stato. Difficile
stabilire al momento quanto di tutto ciò sia effetto delle pressioni attuate
dai vertici militari birmani nei confronti di Aung San Suu Kyi e quanto sia
invece deliberata scelta d’azione più discreta da parte del Premio Nobel
birmano, magari frutto di mediazione tra le due parti. Questo lo potremo
scoprire solo nei prossimi tempi. Al momento, vanno via via aumentando le scene
di protesta da parte delle minoranze perseguitate in ogni luogo dove Aung San
Suu Kyi vada in visita, perché tutto il Mondo ora sappia quel che realmente sta
accadendo in Myanmar
- Le minoranze perseguitate –attraverso le proprie rappresentanze all’estero- chiedono ad Aung San Suu Kyi di denunciare più apertamente e con minori remore tutte le violenze subite in Patria a causa della Giunta militare birmana.
Dopo la
liberazione di Aung San Suu Kyi molte cose in atto in Myanmar e che prima si
conoscevano poco, ora vengono sempre più alla luce. Soprattutto si tratta di
violenze perpetrate contro le minoranze interne come i popoli Kachin, Karen e Rohingya,
oltre che contro la minoranza islamica. Nel suo tour internazionale subito dopo
la liberazione della sua lunga prigionia, Aung San Suu Kyi finalmente ha potuto
ritirare il Premio Nobel per la Pace assegnatole nel 1991, ha incontrato molti
esponenti delle democrazie occidentali, persino qualche star dello spettacolo
come Bono Vox. E’ stata in Thailandia, Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, ha
parlato al Parlamento inglese. Ora però viene anche additata da una parte dei
suoi connazionali per non aver dedicato alcuno spazio alle violenze inflitte
alle minoranze in Myanmar da parte della giunta militare che le usurpò il
Potere nel 1990 attraverso un vero e proprio colpo di stato. Difficile
stabilire al momento quanto di tutto ciò sia effetto delle pressioni attuate
dai vertici militari birmani nei confronti di Aung San Suu Kyi e quanto sia
invece deliberata scelta d’azione più discreta da parte del Premio Nobel
birmano, magari frutto di mediazione tra le due parti. Questo lo potremo
scoprire solo nei prossimi tempi. Al momento, vanno via via aumentando le scene
di protesta da parte delle minoranze perseguitate in ogni luogo dove Aung San
Suu Kyi vada in visita, perché tutto il Mondo ora sappia quel che realmente sta
accadendo in Myanmar
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento